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SammaritaniFormare un elenco di sammaritani “illustri” non è cosa semplice: tutto dipende dal valore che vogliamo dare alla parola “illustri”: se ci riferiamo a sammaritani che hanno occupato posti di prestigio, l’elenco è interminabile. Se invece cerchiamo quelli che hanno lasciato un segno nella storia, nell’arte e nella cultura, l’elenco diminuisce, ma comunque resta consistente. E poi: quale è la soglia che si deve superare per passare da “conosciuto” a “illustre”? Vi cito alcuni nostri concittadini, meno noti al grande pubblico, ma che nel loro campo si sono fatti valere. Erano sammaritani: Fernando Vitagliano (1925-1983) partigiano, medaglia d’argento al valor militare; fratel Alberto Prodomo (1945-2011), architetto francescano, che ha diretto i lavori di recupero dei santuari francescani e degli edifici in Terra Santa; il generale Alfredo Giannuzzi Savelli (1862-1927) ispettore generale del Genio; Giulio Dionadio, attore (1889-1951); John Guida (1888 – 1951) disegnatore e illustratore; Luigi Morcaldi (1857 - 1931) tenente generale dei Carabinieri; Nino Javert, nome d'arte di Gaetano Funaro (1929 –1995), attore cinematografico italiano del primo dopoguerra; Pietro Guida, (1921) scultore; Ria Diana (1913-1998), nome d'arte di Rosa Attanasio, cantante e soubrette del Café Chantant; Aldo Tarantino (1914- 1990), nome d'arte di Wilson Buonajuto, attore e interprete dell'avanspettacolo napoletano; Francesco Sagliano (1826 - 1890), pittore; Antonino Bisconti (1875-1974) ispettore generale delle Capitanerie di Porto; Antonio Pelliccia (1921-2016), generale di squadra aerea, storico; Lilia D'Albore ( 1911–1988), violinista. Solo per citarne alcuni.
Nel 1915 Achille Lauri dava alle stampe un “Dizionario dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro antichi e moderni”. In esso la nostra Città era rappresentata da Domenico Arzillo (1840-1912), medico e letterato; Gaetano Cappabianca (1849-1908) fondatore dell’istituto per ciechi e Sordomuti; Andrea De Domenico (1811-1870), patriota; Costantino Fossataro, editore, giornalista e novelliere; Paolo Fossataro (1858-1931), latinista; Carlo Gallozzi, (1820-1903), docente di chirurgia all’Università di Napoli, senatore; Felice Locatelli, benefattore; Pasquale Matarazzi, (1822-1907) sindaco e storiografo; Alessio Simmaco Mazzocchi, (1684-1771) archeologo; Giovanni Melorio,(1787-1835), Ufficiale del Genio e direttore del Regio Ufficio Topografico; Vito Nicola Melorio, (1772-1856) benefattore e medico di Corte, Gaetano Miraglia (1788-1858), medico che lasciò i suoi beni all’Ospedale S. Giuseppe; Alfredo Natale, industriale che nel 1897 dirigeva una importante vetreria; Antonio Papa, (1816-1905) primicerio del Duomo, latinista; Giovanni Papa (1835-93) avvocato e poeta; Ernesto Papa, storico e archeologo; Pasquale Papa,(1860-1934), letterato; Raffaele Perla (1858-1936) giurista e senatore del regno, Francesco Maria Pratilli, (1689-1763), archeologo; Abramo Rucca, (1788-1880) patriota; Giacomo Rucca (1785-1860) storico e archeologo; Luigi Sticco (1804-1883) avvocato patriota , Antonio Tari (1809-1884), docente universitario di estetica; Filippo Teti, patriota, senatore; Raffaele Uccella. (1884-1920) scultore Circa novant’anni dopo, nel 2003, è apparsa una nuova raccolta di biografie di sammaritani dal titolo “Santa Maria Capua Vetere nei protagonisti della sua storia” scritto a più mani sotto la guida di Alberto Perconte Licatese. Il testo, oltre a qualche personaggio già presente nel volume di Achille Lauri, comprende Francesco Cusano (1614-1676) benefattore; Eugenia Ricciardi (1750-1800), benefattrice; Giulia Salzano (1846-1929), santa; Errico Malatesta (1853-1932) filosofo anarchico; Pasquale Fratta (1876- 1969) podestà; Federico Pezzella (1879-1961), avvocato e magistrato; Antonio Indaco (1882-1943) dirigente socialista e sindacalista; Alberto Martucci (1899 – 1956) giurista penalista; Eugenio della Valle (1904-1993) ellenista e poeta, Giacinto Bosco (1905- 1997) ministro. A quelle dei sammaritani vengono aggiunte le biografie di altri personaggi nati in altre città, ma che ebbero uno stretto rapporto con S. Maria: Ugo de Carolis (1899-1944) di Caivano , maggiore dei Carabinieri, medaglia d’oro, trucidato alle Fosse Ardeatine; Gaetano Saraceni (1803-1894), di Carinola, benefattore; Donato Giannotti, (1828-1914) di Casapulla, religioso; Augusto Pierantoni (1840-1911) di Chieti, giurista e senatore; Antonio Curri (1848-1916) di Alberobello, che progettò il teatro Garibaldi, e Giuseppe Caiati (1917-1993) di Napoli, docente al Liceo. Mancano i santi, nati nell’antica Capua (e quindi nella nostra Città), primo fra tutti il nostro patrono S. Simmaco: ma ciò che più mi ha colpito è l’assenza di re Roberto d’Angiò, il più importante dei nostri concittadini. È chiaro che ciascun elenco è figlio del suo tempo e dell’interpretazione personale dell’autore del termine “illustre”. Ma comunque si tratta di persone che hanno scritto qualche riga o interi capitoli della nostra storia fatta di mille sfaccettature. In questo sito della memoria cittadina, nel rinverdire il ricordo di alcuni, ne aggiungo altri che a mio avviso hanno contribuito ad affermare la nostra identità culturale. |