L’Università di S. Maria di Capua fin dall’anno 1672, in tempo ch’era governatore il Conte di Legarda, con pubblico Parlamento aveva determinato voler nella suddetta Terra un Convento degli Scalzi, e tenere pronti per la fabbrica mille e seicento ducati. Tuttavolta, essendo già passati quattro anni, si stimava necessario di nuovo il consenso dell’Università.
Il Viceré Marchese de los Velez stimò conveniente che si convocasse di nuovo l’Università per ratificare l’appuntamento sopra l’erezione del Convento. In vigore dè suoi ordini, nel di 11 di settembre del 1677 si congregarono in pubblico Parlamento Giovanni di Orta, Mattia Martuccio, Giulio Merola, e Massimo Salsano, Eletti, assieme con i trentadue del Governo, con intervento, e presenza del Duca di Ceglie Governadore. Con unanime consenso confermarono lo stabilimento fatto nell’anno suddetto 1672, e diedero di nuovo il consenso, che si fondasse nella suddetta Terra il Convento degli Scalzi.
Dopo avere il vicario generale appuntato il possesso, vollero i medesimi Eletti, che il P. Provinciale eleggesse il luogo in cui si dovesse fondare il Convento. Vi fu molta diversità di pareri; ma il P. Provinciale elesse un sito fuori della terra di S. Maria, che sta in mezzo alle terre di S. Pietro, S. Prisco, Casapulla, le Curti, e Macerata; e riconoscendosi da tutti, ch’era opportuno per lo profitto di tutti quei popoli, in esso nel giorno già accennato 26 di settembre fu piantata la Croce, e si disegnò la fabbrica del Convento.
In quel luogo vi stava un’antica Cappella dedicata a S. Marco Confessore, e ci è tradizione, che in quel luogo sia seppellito il suo Corpo: nell’anno 1679 la cappella fu incorporata nella Chiesina del Convento
Per lo disegno venne da Napoli il celebre ingegnere Francesco Picchetti , il quale non solo disegnò tutta la pianta, ma si obbligò venire spesso a vedere la fabbrica; acciocchè non vi sortisse qualch’errore, come fece.
Datosi di mano alla fabbrica, desideravano gli Eletti che il Convento fosse dedicato a S. Pietro d’Alcantara, come si era determinato nel Parlamento tenuto nell’anno 1672. Ma il Marchese de los Velez con lettera tutta di proprio pugno, che si conserva nell’Archivio, ed è in data de 4 d’Ottobre del 1677, incaricò al P. Provinciale il contentarsi, che il nuovo Convento per sua devozione fosse dedicato a S. Bonaventura. Il P. Provinciale manifestò questo pio desiderio del viceré agli Eletti, ch’erano Francesco Milea, Not. Giulio Andrea Bernardo, Giuseppe Marotta, e Francesco di Mase. Questo convocarono subito il Parlamento a 10 dello stesso Ottobre. Aderirono volentieri alle soddisfazioni di S. Eccellenza, e Francesco Milea suddetto, ch’era il primo Eletto, altrimenti chiamato “capocedola” ne portò il giorno appresso la Conclusione in mano dello stesso Viceré .
Egli volle a sue spese farne dipingere il quadro del famoso Luca Giordano, ch’è quello appunto, che si trova nell’Altar maggiore.
E ben vero, ch’essendo assuefatti quei Popoli a dir comunemente, che il Convento si fabbricava nella Cappella di S. Marco, è rimasta la denominazione di S. Marco al Convento, anche fino al presente, ed appresso il secolo non vien conosciuto sotto il nome di S. Bonaventura, ma vien chiamato da tutti il “Convento di S. Marco”.
Nel cavarsi i fondamenti si scoprirono molte antichità della vecchia Capua, e di giorno in giorno se ne scuoprino altre.
La fabbrica si proseguì con tanto calore: nell’anno 1680 era già compiuta buona parte del Convento. Non ebbe però l’ultimo compimento fino all’anno 1684, nel quale a 3 di maggio si fe il Capitolo Provinciale , e fu dichiarata Guardiana, essendo stato eletto suo primo Guardiano il P. Fr. Gioacchino di S. Anna. Nell’anno antecedente 1683 era stata consacrata la Chiesa da Monsignor Melzi Arcivescovo di Capua, come apparisce dalla Iscrizione seguente
D.O.M.
TEMPLUM HOC
A DISCALCEATIS SERAPHICIS PATRIBUS
DIVI, AC ECCLESIAE DOCTORIS SERAPHICI BONAVENTURAE NOMINA
DICATUM
ILLUSTRISS. , ET REVERENDISS. DOM. JOANNES ANTONIUS MELTIUS
ARCHIEPISCOPUS CAPUAE
DE IV. OCTOBRIS A.D. MDCLXXXIII
SOLEMNI RITU CONSECRAVIT
INNOCENTIJ XI PONTIFICATUS ANNO VIII
ET IN IPSO CONSECRATIONIS DIEM
QUOTANNIS
DOMINICA II MAIJ
CELEBRANDUM
DECREVIT
dalla “ Cronica della Provincia dè Minori Osservanti
di S. Pietro d’Alcantara nel Regno di Napoli”
di P. Fr. Casimiro di S. Maria Maddalena – Napoli 1729
Clicca per scaricare il testo --> Il Convento di S. Bonaventura di S. Maria di Capoa
Il Viceré Marchese de los Velez stimò conveniente che si convocasse di nuovo l’Università per ratificare l’appuntamento sopra l’erezione del Convento. In vigore dè suoi ordini, nel di 11 di settembre del 1677 si congregarono in pubblico Parlamento Giovanni di Orta, Mattia Martuccio, Giulio Merola, e Massimo Salsano, Eletti, assieme con i trentadue del Governo, con intervento, e presenza del Duca di Ceglie Governadore. Con unanime consenso confermarono lo stabilimento fatto nell’anno suddetto 1672, e diedero di nuovo il consenso, che si fondasse nella suddetta Terra il Convento degli Scalzi.
Dopo avere il vicario generale appuntato il possesso, vollero i medesimi Eletti, che il P. Provinciale eleggesse il luogo in cui si dovesse fondare il Convento. Vi fu molta diversità di pareri; ma il P. Provinciale elesse un sito fuori della terra di S. Maria, che sta in mezzo alle terre di S. Pietro, S. Prisco, Casapulla, le Curti, e Macerata; e riconoscendosi da tutti, ch’era opportuno per lo profitto di tutti quei popoli, in esso nel giorno già accennato 26 di settembre fu piantata la Croce, e si disegnò la fabbrica del Convento.
In quel luogo vi stava un’antica Cappella dedicata a S. Marco Confessore, e ci è tradizione, che in quel luogo sia seppellito il suo Corpo: nell’anno 1679 la cappella fu incorporata nella Chiesina del Convento
Per lo disegno venne da Napoli il celebre ingegnere Francesco Picchetti , il quale non solo disegnò tutta la pianta, ma si obbligò venire spesso a vedere la fabbrica; acciocchè non vi sortisse qualch’errore, come fece.
Datosi di mano alla fabbrica, desideravano gli Eletti che il Convento fosse dedicato a S. Pietro d’Alcantara, come si era determinato nel Parlamento tenuto nell’anno 1672. Ma il Marchese de los Velez con lettera tutta di proprio pugno, che si conserva nell’Archivio, ed è in data de 4 d’Ottobre del 1677, incaricò al P. Provinciale il contentarsi, che il nuovo Convento per sua devozione fosse dedicato a S. Bonaventura. Il P. Provinciale manifestò questo pio desiderio del viceré agli Eletti, ch’erano Francesco Milea, Not. Giulio Andrea Bernardo, Giuseppe Marotta, e Francesco di Mase. Questo convocarono subito il Parlamento a 10 dello stesso Ottobre. Aderirono volentieri alle soddisfazioni di S. Eccellenza, e Francesco Milea suddetto, ch’era il primo Eletto, altrimenti chiamato “capocedola” ne portò il giorno appresso la Conclusione in mano dello stesso Viceré .
Egli volle a sue spese farne dipingere il quadro del famoso Luca Giordano, ch’è quello appunto, che si trova nell’Altar maggiore.
E ben vero, ch’essendo assuefatti quei Popoli a dir comunemente, che il Convento si fabbricava nella Cappella di S. Marco, è rimasta la denominazione di S. Marco al Convento, anche fino al presente, ed appresso il secolo non vien conosciuto sotto il nome di S. Bonaventura, ma vien chiamato da tutti il “Convento di S. Marco”.
Nel cavarsi i fondamenti si scoprirono molte antichità della vecchia Capua, e di giorno in giorno se ne scuoprino altre.
La fabbrica si proseguì con tanto calore: nell’anno 1680 era già compiuta buona parte del Convento. Non ebbe però l’ultimo compimento fino all’anno 1684, nel quale a 3 di maggio si fe il Capitolo Provinciale , e fu dichiarata Guardiana, essendo stato eletto suo primo Guardiano il P. Fr. Gioacchino di S. Anna. Nell’anno antecedente 1683 era stata consacrata la Chiesa da Monsignor Melzi Arcivescovo di Capua, come apparisce dalla Iscrizione seguente
D.O.M.
TEMPLUM HOC
A DISCALCEATIS SERAPHICIS PATRIBUS
DIVI, AC ECCLESIAE DOCTORIS SERAPHICI BONAVENTURAE NOMINA
DICATUM
ILLUSTRISS. , ET REVERENDISS. DOM. JOANNES ANTONIUS MELTIUS
ARCHIEPISCOPUS CAPUAE
DE IV. OCTOBRIS A.D. MDCLXXXIII
SOLEMNI RITU CONSECRAVIT
INNOCENTIJ XI PONTIFICATUS ANNO VIII
ET IN IPSO CONSECRATIONIS DIEM
QUOTANNIS
DOMINICA II MAIJ
CELEBRANDUM
DECREVIT
dalla “ Cronica della Provincia dè Minori Osservanti
di S. Pietro d’Alcantara nel Regno di Napoli”
di P. Fr. Casimiro di S. Maria Maddalena – Napoli 1729
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